LAST SHADOW PUPPETS – THE AGE OF THE UNDERSTATEMENT – 2008

LAST SHADOW PUPPETS – THE AGE OF THE UNDERSTATEMENT – 2008

VOTO: 6,5

Genere: Alternative Rock, Indie Rock

Il leader degli Arctic Monkeys Alex Turner si lancia in un progetto a quattro mani con il suo amico Miles Kane: il risultato sarà a livello degli album degli AM?

Siamo nel 2008. Gli Arctic Monkeys sono da due anni alla ribalta della scena musicale inglese e continentale con I loro primi due album “Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not” e “Favourite Worst Nightmare” dal taglio post-punk o forse più semplicemente Indie Rock. Uno stile caratterizzato da un rock potente ma realizzato dal semplice trio chitarra/basso/batteria e da pezzi dalla durata difficilmente superiore ai tre minuti. Ma soprattutto un successo decisamente meritato per il livello qualitativo delle composizioni.

E per questo motivo ci fu molto interesse nel 2008 per questo nuovo progetto dal nome “Last Shadow Puppets” del cantante Alex Turner: un quasi debutto da solista, visto che in realtà “The Age of The Understatement” è scritto e cantato assieme a Miles Kane, diventato amico stretto di Turner dopo aver fatto da gruppo spalla ai concerti degli Arctic per lungo periodo. Un’attesa così elevata che ovviamente portò poi l’album al primo posto delle classifiche uk.

Ma com’è questo “The Age of The Understatement”? Il sound, per tutta la durata dell’album, si avvicina ovviamente molto a quello degli Arctic, ma meno rock e più “anni 60”, considerando anche la presenza costante della London Metropolitan Orchestra, che rimane però troppo spesso in sottofondo e non emerge per quanto avrebbe in realtà potuto. Alla lunga, questo disco è più figlio dello stile di Miles Kane (il cui esordio solista del 2011 è stato già recensito su Forden) che a quella degli Arctic Monkeys, ed è per questo che l’album risulta, in parte, una piccola delusione.

Momenti Rock diretti e abbastanza “forti” alla AM ce ne sono, come Separate And Ever Deadly e Only The Truth, ma siamo lontani dalla qualità e dall’efficacia delle canzoni che abbiamo apprezzato nei primi due album del gruppo di Turner. Va meglio però con I Don’t Like You Any More, che sembra proprio uscita dalle session di “Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not”. In generale, i richiami agli Arctic Monkeys, orchestra a parte, sono fin troppo evidenti e diretti per non poter fare un confronto, purtroppo in negativo: Calm Like You e In My Room sono altri pezzi godibili e orecchiabili, ma in uno dei primi due album degli AM sarebbero state forse solo B-Sides.

Il disco vive anche di episodi più calmi, lenti, molto retrò, come This Meeting Place, che sembra essere presa dalla colonna sonora di una serie tv americana anni 60/70; Time Has Come Again è la classica canzone intima, conclusiva del disco, in cui una voce più calda del normale di Turner è accompagnata da una chitarra acustica e dolci archi. Su questo genere è da segnalare sicuramente My Mistakes Were Made For You, terzo singolo estratto dall’album, il brano con la più bella melodia del disco.

La migliore dell’album è sicuramente la title-track The Age Of The Understatement, dove la coppia di voci Turner/Kane danno vita a un ritmo deciso, supportato da una batteria incalzante, con un crescendo che ha il suo picco emozionale nella parte conclusiva del bravo, in cui gli archi della London Metropolitan Orchestra danno un deciso plusvalore al pezzo.

L’opera del duo Turner/Kane, qui chiamato “Last Shadow Puppets” è sicuramente interessante e apprezzabile dagli amanti nella nuova ondata Indie inglese. Non siamo però ai livelli degli Arctic Monkeys, sia perché Miles Kane non è all’altezza di un Alex Turner, ma anche perché qui si inizia ad avvertire un leggero calo di creatività da parte del leader degli AM che, infatti, non riusciranno ad eguagliare la grandezza dei loro primi due album nei tre successivi (comunque eccellenti).

Forden

Track List:

1. "The Age of the Understatement" – 3:07 – BEST TRACK

2. "Standing Next to Me" – 2:18

3. "Calm Like You" – 2:26

4. "Separate And Ever Deadly" – 2:38

5. "Chamber" – 2:37

6. "Only The Truth" – 2:44

7. "My Mistakes Were Made for You" – 3:04 - TOP

8. "Black Plant" – 3:59

9. "I Don't Like You Anymore" – 3:05 - TOP

10. "In My Room" – 2:29

11. "The Meeting Place" – 3:55

12. "Time Has Come Again" – 2:22

Forden è su:

Facebook: www.facebook.com/fordenmusica

Twitter: @Forden00

Mail: forden@libero.it

Torna alla home